Metodo McKenzie: un innovativo metodo di cura per il dolore alla schiena.

martedì, 26 Agosto 2025
Esercizi metodo McKenzie

Cos’è il metodo McKenzie.

Il Metodo McKenzie, conosciuto anche come Mechanical Diagnosis and Therapy (MDT), è una strategia di valutazione e trattamento dei disturbi muscolo-scheletrici, sviluppata negli anni ’50 dal fisioterapista neozelandese Robin McKenzie.

Il punto di forza di questa metodica è la combinazione tra diagnosi funzionale e protocollo di esercizi personalizzati. Diversamente da altri approcci più passivi (come manipolazioni, massaggi o terapie strumentali), McKenzie pone il paziente al centro del processo terapeutico, rendendolo protagonista attivo del miglioramento e della prevenzione delle ricadute.

L’idea di fondo è che molti dolori cervicali e lombari siano causati da squilibri meccanici – posture scorrette, movimenti ripetuti dannosi, rigidità articolare – che possono essere corretti tramite esercizi mirati. Questi esercizi hanno la funzione di:

  • ridurre progressivamente il dolore;
  • ripristinare la mobilità e la funzionalità normale della colonna;
  • fornire al paziente strumenti per l’autogestione a lungo termine.

In questo senso, il metodo non è solo una terapia ma anche un programma educativo, che mira a rendere il paziente capace di riconoscere i segnali del corpo e correggere i comportamenti disfunzionali.

A cosa serve il metodo McKenzie.

Il modello diagnostico del metodo McKenzie suddivide i pazienti in tre sindromi principali, basate sul meccanismo di insorgenza del dolore:

  1. Sindrome posturale – Dolore derivante dal mantenimento prolungato di posture scorrette (es. stare seduti al computer per molte ore). È tipicamente reversibile con correzioni posturali e semplici esercizi.
  2. Sindrome da disfunzione – Dolore dovuto a rigidità o accorciamenti muscolari e articolari, spesso conseguenza di vecchi traumi o abitudini scorrette. Richiede esercizi progressivi di stretching e recupero funzionale.
  3. Sindrome da derangement – La più comune. Coinvolge alterazioni meccaniche dei dischi intervertebrali o delle strutture vertebrali, che causano dolore acuto o irradiato (es. lombosciatalgia). Gli esercizi puntano a centralizzare il dolore e ridurre la compressione sui dischi.

L’obiettivo della diagnosi non è solo identificare la tipologia di problema, ma anche definire un protocollo di esercizi mirati, che varia a seconda della sindrome.

Gli obiettivi principali della terapia sono:

  • Riduzione rapida del dolore e miglioramento della mobilità;
  • Prevenzione delle recidive, grazie all’educazione e all’autotrattamento;
  • Recupero della funzionalità per tornare alle normali attività quotidiane e lavorative.

Quali sono gli esercizi del metodo McKenzie?

Gli esercizi McKenzie sono semplici, non richiedono attrezzature particolari e possono essere svolti anche a casa. L’idea è quella di integrarli nella quotidianità, eseguendoli più volte al giorno, specialmente in presenza di dolore acuto o persistente.

Ecco i principali:

  1. Primo esercizio – Sdraiarsi a pancia in giù e restare posizionati per 3-5 minuti, totalmente rilassati. Questo esercizio deve essere eseguito ogni qual volta stiamo per iniziare una serie di esercizi per la schiena. È una posizione molto utile, ed è da assumere in fase di riposo da chi soffre di dolori alla schiena.
  2. Secondo esercizio – Sempre in posizione prona appoggiare gli avambracci portando i gomiti all’altezza delle spalle e cercando allo stesso tempo di rilassare totalmente il bacino. Si deve restare in questa posizione tra i 3 e i 5 minuti circa. Questo esercizio deve essere sempre preceduto dal primo esercizio.
  3. Terzo esercizio – In posizione prona, si piegano le braccia come se si dovessero eseguire delle flessioni. Si raddrizzano le braccia spingendo verso l’alto la parte superiore del corpo, facendo attenzione a tenere il bacino totalmente rilassato. Restare in questa posizione per un paio di secondi e poi tornare lentamente alla posizione sdraiata. (Eseguire una serie di 10 estensioni ogni due ore circa, per 7-8 volte durante la giornata).
  4. Quarto esercizio – Posizionarsi in piedi e stare perfettamente diritti con i piedi leggermente divaricati. Si appoggiano le mani sui reni tenendo i pollici rivolti in avanti. Ci si estende poi all’indietro il più possibile, per ritornare, successivamente, nella posizione iniziale. Tutte le volte che ci si spinge indietro, si deve tentare di raggiungere la massima estensione. (Eseguire 10 estensioni 7-8 volte al giorno)
  5. Quinto esercizio – Sdraiarsi in posizione supina, tenendo le ginocchia flesse e i piedi appoggiati a terra. Portare quindi le ginocchia al petto, afferrarle e poi tirarle delicatamente verso il petto fino a quando non si avverte dolore. Abbassare poi lentamente le gambe e tornare alla posizione iniziale. (Ripetere 5/ 6 volte ogni serie per 3/4 volte al giorno, iniziando dopo 3 o 4 ore circa dal risveglio).
  6. Sesto esercizio – Sedersi sul bordo di una sedia, divaricare le gambe e appoggiare le mani sulle ginocchia. Flettere il tronco in avanti fino a quando non si tocca il pavimento con le mani, dopodiché tornare alla posizione iniziale. Per aumentare l’efficacia dell’esercizio, si possono afferrare le caviglie con le mani. (Questo esercizio va effettuato soltanto dopo aver fatto, per almeno una settimana, l’esercizio 5).

Nota importante: la frequenza è fondamentale. Gli esercizi vanno eseguiti ogni due ore circa, evitando subito dopo i pasti. È consigliabile indossare abiti comodi per non limitare i movimenti.

I benefici del metodo McKenzie.

Diversi studi clinici hanno evidenziato che il metodo McKenzie:

  • riduce significativamente i tempi di recupero nei dolori lombari e cervicali;
  • diminuisce il rischio di recidive a medio-lungo termine;
  • aumenta la consapevolezza del paziente sul proprio corpo;
  • riduce la dipendenza da terapie passive e farmaci antidolorifici.

Un altro vantaggio è la semplicità: gli esercizi possono essere appresi rapidamente e inseriti nella routine quotidiana, senza bisogno di attrezzature particolari.

Conclusioni

Il Metodo McKenzie rappresenta un approccio innovativo ed efficace per la gestione del mal di schiena e dei dolori cervicali. La sua forza sta nella combinazione tra:

  • Diagnosi personalizzata basata sulla risposta del paziente ai movimenti;
  • Coinvolgimento attivo del paziente nel processo di guarigione;
  • Esercizi semplici e ripetibili che favoriscono l’autonomia terapeutica.

Non si tratta solo di curare il dolore, ma di educare il paziente a riconoscere e prevenire i meccanismi che lo causano, garantendo così un miglioramento stabile e duraturo.

Se soffri di mal di schiena ricorrente o cervicalgia, rivolgiti a uno dei nostri fisioterapisti specializzati in Metodo McKenzie: potrai imparare a gestire in autonomia il tuo problema e tornare a vivere senza dolore.

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